Tempo immaginato.
Perché la mente immagina tutto, disegna e assembla e poi risistema come se tutto fosse plasmabile a suo gusto. E lo è. Quell’immaginato che ci portiamo dentro e ci rimbalza dalla testa al cuore e giù fino ai piedi è tutto quello che possiamo fare per modellare e sistemare quello che nella realtà ci sfugge e ci è negato. E trovare un gioco che ancora ci diverta, ancora ci animi, ancora ci riempia, non è facile se non lo si prende sul serio. Immaginiamo allora di attraversare assieme quei luoghi, che non ci parlano più da troppo tempo, per farli cantare. Immaginiamo di farlo insieme parlandoci come se fossimo vicini e invece non ci siamo mai incontrati. Immaginiamo di avere ricordi che ci raccontano solo la parte migliore, quella che non abbiamo capito proprio bene, non così bene come avremmo dovuto. Lasciamoci immaginare e raccontiamocelo ancora e ancora e ancora, i vuoti spariranno, i colori riemergeranno più brillanti, i suoni ci avvolgeranno come nuove pelli aderenti e traspiranti. Sarà bello, te lo prometto. Ma tu immagina. Immagina ancora.
Consiglio: non credere a chi ti ripete che non serve a niente.